Totalitarismi #2: L’Italia dal dopoguerra al fascismo

La crisi del dopoguerra

L’Italia aveva vinto la Prima guerra mondiale, ma molti erano i problemi da affrontare: disoccupazione, aumento dei prezzi, indebitamento dello Stato.

Grande era il malessere degli operai, che lavoravano molto e guadagnavano poco e dei contadini ai quali non erano state distribuite le terre promesse durante la guerra. Iniziarono quindi occupazioni di fabbriche e di terre che spaventarono industriali e proprietari terrieri. Nell’autunno del 1920 Giovanni Giolitti, con l’aiuto dei sindacati e dei Partito Socialista, superò momentaneamente la crisi.

A causa di questo accordo il Partito Socialista si divise e dalla parte più estremista nacque il Partito Comunista Italiano. Nello stesso periodo nascevano sindacati cattolici e il Partito Popolare Italiano di ispirazione cattolica.

I nazionalisti parlavano di «vittoria mutilata» perché l’Italia non aveva ottenuto, con i trattati di pace, la città di Fiume e la Dalmazia.

Per approfondire:

L’origine del fascismo

La crisi italiana del dopoguerra portò all’affermazione del fascismo, un movimento che univa persone di idee diverse. Il capo fu Benito Mussolini, ex socialista che nel 1919 fondò il primo «fascio di combattimento», nome copiato dall’antica Roma. I fascisti (organizzati nelle così dette squadracce) assalivano sedi di giornali, di partiti e sindacati sia di sinistra che cattolici. Non venivano puniti perché molti, anche i liberali, pensavano che i fascisti potessero soffocare la protesta sociale e allontanare il pericolo comunista.

Nell’ottobre del 1922 Mussolini organizzò la «marcia su Roma». Il re Vittorio Emanuele III non lo fermò, anzi, lo chiamò a formare il nuovo governo. Mussolini trasformò gradualmente l’Italia in una dittatura, privò il parlamento di ogni potere reale, dando il potere effettivo al Gran Consiglio del Fascismo.

Il consolidamento del regime

Il 10 giugno 1924 il socialista Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti perché aveva denunciato alla Camera le violenze fasciste durante le elezioni di quell’anno. Da quel momento Mussolini si affermò come dittatore. Furono sciolti i partiti non fascisti; fu abolita la libertà di stampa, di parola e di associazione; gli oppositori furono mandati al confino (in paesi isolati), imprigionati, malmenati o uccisi.

Per avere il consenso della gente Mussolini utilizzò la radio e il cinema; anche la scuola fu uno strumento della propaganda fascista. Avviò un vasto programma di intervento nelle campagne con la bonifica di molti territori paludosi. Firmando nel 1929 i Patti Lateranensi conquistò anche l’appoggio della Chiesa. Il Governo fascista proclamò il cattolicesimo religione ufficiale dello Stato.

Imperialismo e colonialismo

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Moneta da 20 Lire raffigurante la testa di Vittorio Emanuele III Re e Imperatore; nel verso l’allegoria dell’Italia su di una quadriga lenta

Dopo il trattato di Versailles l’Italia aveva occupato l’Istria e Mussolini nel 1924 aveva ottenuto Fiume dalla Iugoslavia, ma non ebbe altro. Nel 1939 le truppe italiane invasero l’Albania, ma già negli anni Venti erano state occupate alcune isole greche dell’Egeo. Mussolini riprese la politica coloniale conquistando, con molta difficoltà, l’Etiopia; proclamò l’impero con Vittorio Emanuele III imperatore.

La politica del fascismo divenne sempre più razzista. Nel 1938 furono introdotte le leggi razziali, che escludevano gli ebrei dalle scuole e dall’economia, e li mettevano ai margini della società italiana.

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…e dopo il ripasso, mettiti alla prova!

Rispondi alle seguenti domande:
  1. Quali erano i problemi che l’Italia doveva affrontare?
  2. Come fu superata la crisi dell’autunno del 1920?
  3. Chi era il capo del fascismo?
  4. Cosa facevano le cosiddette squadracce?
  5. Quando Mussolini organizzò la marcia su Roma?
  6. Da chi fu assassinato Giacomo Matteotti?
  7. Quando furono firmati i Patti Lateranensi?
Vero o falso?
  1. Le terre promesse furono distribuite ai contadini.
  2. Giolitti non riuscì a superare la crisi del 1920.
  3. Il Partito Popolare Italiano era di ispirazione cattolica.
  4. I fascisti assalivano solo sindacati di sinistra.
  5. Vittorio Emanuele III fermò la marcia su Roma.
  6. Dopo la marcia su Roma il Re chiamò Giolitti a formare il nuovo governo.
  7. Mussolini rafforzò il parlamento.
  8. Mussolini bonificò molti territori paludosi.
  9. Mussolini proclamò il cattolicesimo religione di Stato.
  10. Mussolini non riuscì a conquistare l’Etiopia.
Sai spiegare il significato dei seguenti termini?
  • Partito Comunista
  • Patti Lateranensi
  • dittatura
  • Partito Popolare
  • Fascismo
  • disoccupazione
  • indebitamento
  • propaganda